28 giugno 2012

L'isola che c'è


Svegliarsi una domenica mattina e partire in treno - ormai sempre uncinetto al seguito - per trascorrere qualche ora in un posto che ci sembrava tanto lontano ed invece, orologio alla mano, dista appena un'ora e trenta minuti...non ha prezzo (ah il potere della réclame!)
Arrivate alla stazione di Venezia Santa Lucia, ci siamo subito dirette agli imbrachi dei vaportetti, un po’ di attesa e poi in navigazione (insieme a turisti provenienti da ogni Paese) sempre con lo sguardo rivolto alla laguna ed alle sue isole.
Una breve sosta a Murano
ma solo per il cambio del vaporetto (in realtà nel tragitto da un imbarco all’altro siamo riuscite anche a fare  qualche piccolo acquisto, ma ve ne parleremo prossimamente!) e poi di nuovo in mare: destinazione finale Burano.
Avevamo “scoperto” l’isola qualche mese, fa in una giornata di pioggia
e nonostante le avverse condizioni meteo ne eravamo rimaste affascinate
Così siam volute tornare e, con il sole ormai estivo, l’isola ci ha accolto con i suoi più sgargianti colori

Siamo ritornate in un piccolo negozio dove, durante il precedente viaggio, avevamo trovato riparo da una pioggia torrenziale
Alla fiera dell'Est
Ci ha accolto Alice, giovanissima creativa, in compagnia della sua gentilissima mamma e della nonna.
Avremmo voluto trascorrere ore ed ore ad ammirare e toccare tutte le bellissime pietre che realizza nel suo laboratorio
e che, assemblate con altri materiali, si trasformano in originali creazioni, ma era ormai giunto il momento di rientrare (in effetti abbiam trascorso più tempo sui vaporetti che sulla terra ferma!) non prima di aver ascoltato da Alice un affascinante racconto sul procedimento di produzione delle Stones le pietre che abbiamo scelto di acquistare (nella foto sono quelle nel secondo contenitore da sinistra!) e esserci scambiate i recapiti per future richieste, approfittando del suo estro creativo, del suo entusiasmo e della sua  disponibilità!

4 commenti:

  1. Wow!! che bella gita che avete fatto!!!! io ci sono andata in quinta elementare (una vita fa!!!!) e ne porto ancora un bellissimo ricordo.. eravamo entrate anche in un laboratorio e visto soffiare il vetro: era stato davvero affascinante anche per delle bimbe di 10 anni... e mi ricordo che anche quel giorno pioveva....
    aspetto con ansia di vedere le ultime creazioni :))

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    1. Lasciaci indovinare...in quel laboratorio realizzarono un cavalluccio o un gattino??? L'immagine di quelle mani esperte che pizzicavano il vetro incandescente è rimasta negli occhi e nel cuore di tutti...

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    2. cavalluccio... anzi unicorno!! sfumato d'azzurro: lo portai in regalo a mio papà...

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    3. Noi conserviamo ancora il gattino, in vetro azzurro, che la figlia portò in regalo alla mamma!

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